(V. ‘BERTINOTTI, FAM.ALDROVANDI CHIEDE VERITA’…’ DELLE 19.02) (ANSA) – FERRARA, 22 SET – Due anni dopo si sono ritrovati davanti ai cancelli dell’ippodromo di Ferrara, dove la mattina del 25 settembre 2005 Federico Aldrovandi, studente di 18 anni, mori’ dopo una colluttazione con quattro agenti del servizio Volanti della questura intervenuti per bloccarlo. Oggi pomeriggio c’erano diverse centinaia di persone al sit-in, e tra i tanti, i genitori e il fratello di Federico, il sindaco Gaetano Sateriale, politici locali e i ragazzi del Comitato per ‘Aldro’ e i tanti amici che in questi due anni hanno portato avanti la richiesta di giustizia.
Patrizia Moretti, la mamma di Federico, ha fatto il punto rispetto all’anno scorso, quando ancora non si parlava di processo: ‘Rispetto a un anno fa e’ stato fatto un grosso passo avanti. Noi abbiamo sempre creduto di poter arrivare al processo. Ora il giudice dovra’ decidere, ma e’ cosi’ palese quello che e’ successo. Sappiamo che durante la prima parte dell’indagine molti elementi di prova sono stati sottratti, dai brogliacci della questura, ai manganelli usati dagli agenti, all’auto della pattuglia danneggiata’. Le fa eco il papa’, Lino, anch’egli ispettore di polizia: ‘La luce adesso e’ piu’ accesa di prima. Quella voce strozzata e soffocata di mio figlio che chiedeva aiuto quella mattina ora e’ ascoltata. Non si puo’ morire nell’indifferenza come e’ morto Federico. Amo Ferrara, ma in questa citta’ ci sono stati troppi silenzi. Quei silenzi il 19 ottobre, al processo, prenderanno voce. Penso anche ai quattro agenti dai quali in 729 giorni non ho mai sentito pronunciare una parola. Per ora abbiamo solo quanto hanno riportato sulle relazioni di servizio di quella notte, dichiarazioni ampiamente contraddette dagli atti successivi’.
A supportare la famiglia fin dall’inizio c’e’ stato il loro legale, Fabio Anselmo: ‘Non bisogna dimenticare – ha ricordato – soprattutto quello che e’ successo da quel 25 settembre in poi. Il 19 ottobre per ora rappresenta l’inizio del processo, incardinato sul materiale raccolto dal pm Nicola Proto sulle ceneri dei primi sei mesi di inchiesta’. Il caso ha visto coinvolto in primo piano anche il sindaco Gaetano Sateriale, che ha fatto anche gli onori di casa all’incontro tra la famiglia Aldrovandi e il presidente della Camera Fausto Bertinotti: ‘Fino a un anno fa in pochi consideravano la necessita’ di un processo, le indagini procedevano lentamente e si aveva la sensazione che fin dall’inizio la tragedia si potesse dileguare con il tempo. C’erano domande che non solo la famiglia, ma tutti i cittadini si ponevano. Servivano indagini piu’ incisive e una svolta in questo senso si e’ avuta. Rispettiamo sempre il principio di presunzione di innocenza, pero’ il fatto che ci possa essere un dibattimento che chiarisca la vicenda e’ un buon risultato’. Infine Patrizia Moretti ha ringraziato a suo modo la partecipazione di Bertinotti: ‘Ha detto che la nostra esigenza di giustizia corrisponde ad un’esigenza di tutta la societa’, che sara’ utile allo stesso corpo della polizia, perche’ beneficera’ dalla giustizia che emergera’ su Federico’.