(ANSA) – BOLOGNA, 25 MAG – Fu al Link di Bologna, posto sotto sequestro preventivo questa mattina, che numerosi spacciatori offrirono il 25 settembre del 2005 ‘ogni tipo di droga’ a Federico Aldrovandi. C’e’ anche un accenno al giovane ferrarese (morto quella notte a Ferrara durante un intervento di polizia) nella richiesta del Pm Valter Giovannini che ha portato il Gip Alberto Gamberini a disporre il sequestro del locale perche’ ritenuto luogo abituale di spaccio.
La circostanza e’ stata reputata di rilievo dagli inquirenti per dimostrare – grazie alle dichiarazioni rese dall’amico di Aldrovandi nell’ambito dell’inchiesta che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per 4 poliziotti (accusati di eccesso colposo per la morte del diciottenne) – che nel locale bolognese lo spaccio nel parcheggio era abituale gia’ dal settembre 2005.
Il provvedimento di sequestro nasce dall’indagine avviata dopo che un ventunenne, il 25 aprile scorso, ha rischiato la morte dopo aver assunto nel locale un mix di cocaina e droghe sintetiche. Il rappresentante legale della Associazione Link e’ indagato per agevolazione all’uso di stupefacenti.
Il sequestro, ha spiegato il Pm Giovannini, ‘mira a evitare che possano ripetersi episodi simili in futuro’. La risposta delle Procura ad altri locali, se si ripresenteranno condizioni simili ‘sara’ identica’, ha spiegato.
Negli atti dell’inchiesta sono infatti confluiti quelli di una terza indagine, quella del Pm Lorenzo Gestri sul Ca.cu.bo., locale occupato alla periferia di Bologna, sotto sequestro preventivo dopo che una ragazza era andata in overdose. Anche cinque responsabili del Ca.cu.bo. sono accusati di agevolazione all’uso di droga. Infine, lo scorso 25 luglio, i locali del Livello 57 (in via Stalingrado e via Battirame, nella zona industriale delle Roveri) furono sottoposti a sequestro preventivo su richiesta del Pm Paolo Giovagnoli nell’ambito di un’indagine che ipotizzava all’interno una diffusa attivita’ di spaccio. (ANSA).